Adattamento del sito pubblicato nel 2001

ATTO PRIMO

Scena 1 - Il Sogno

Scena 2 - Il Re a consiglia

Scena 3 - Il bando

Scena 4 - La Musica Puntillistica

Scena 5 - Il Re, i due sarti ed il Musico

Scena 6 - La musica aleatoria

ATTO SECONDO

Scena 7 - Il complotto

Scena 9 - La festa

Scena 10 - Le segrete

IL RE NUDO

versione del 2001

SCENA 8

IL VESTITO DEL RE

ovvero

LA MUSICA MINIMALISTA

Attacca la musica, che si interrompe a battuta 9. I due Sarti attendono il Re. II giovane gira attorno al vecchio nervosamente. L'altro attende serafico, seduto su uno scranno. Alle loro spalle il Musico attende anch'egli seduto. In un angolo ci sono due specchi: uno grande da sarto ed uno più piccolo con manico poggiato su un tavolino.

GIOVANE SARTO: Ho visto…

VECCHIO SARTO: Cosa… hai visto?

GIOVANE SARTO: La gravità del nostro operato. Folli, folli. È terribile come abbiamo potuto farlo, è il nostro Re... (Indicando un punto ben preciso della stanza).

VECCHIO SARTO (Seccato): Vuoi per caso che arrivando ti senta? Vuoi per caso che senta la tua insoddisfazione e la faccia sua? Vuoi per caso guardare le nostre facce marcire in qualche segreta mentre guardano la tua? (Intanto indica il Musico poi se stesso).

Si odono passi da fuori: il Re sta per entrare nella stanza. Il Vecchio Sarto si acquatta.

VECCHIO SARTO (Sibilando): Zitto... il Re è qui.

Il Re entra in scena. I due Sarti ed il Musico scattano sull'attenti. Il Vecchio Sarto si inchina in continuazione prima dicendo vari Maestà e poi silenziosamente, mentre il Giovane Sarto nasconde il viso tra le mani. Il Vecchio Sarto indica un tavolo alle sue spalle sul quale non è poggiato nulla, senza mai togliere lo sguardo dal Re. Il Re guarda il tavolo, poi i tre individui.

RE: Ebbene?

Il Vecchio Sarto indietreggia sorridendo mentre indica un punto preciso del tavolo. Il Re guarda perplesso il tavolo.

RE: Cos'è questa burla? Cosa dovrei mai scorgere su quel tavolo?

VECCHIO SARTO (Emettendo un debole e breve riso): Capisco la vostra perplessità. Anche se in fondo speravo… (Guarda il pavimento senza smettere di sorridere)

Il Re, perplesso, cerca lo sguardo del Giovane Sarto ma egli è ancora con le mani sul viso. Il Musico nel frattempo si è avvicinato a lui e lo colpisce debolmente con un gomito. Il giovane si riprende e guarda sorridendo nervosamente il Re.

RE (Rivolto di nuovo al Vecchio Sarto): Cosa speravi? C'è qualcosa di strano. Cosa state tramando, qui dentro?

VECCHIO SARTO: Tramando, Sire? (Con lo sguardo confuso ma sempre sorridendo. Indica nuovamente il tavolo) Su questo tavolo è poggiato il lavoro supremo, l'abito perfetto! Solo tessuti e pizzi pregiati fatti fare appositamente per voi. Il mio ragazzo stesso ha cavalcato a lungo ben oltre i confini per portarli fin qui. Possiedono qualità... magiche. Vede, Sire (Il sarto si avvicina al Re come per sussurrargli qualcosa), non tutti lo possono vedere se non chi possiede un non comune intelletto. Anzi si dice che qualche musica celestiale sia legata a queste stoffe incantate (Il Re scruta il Musico con sguardo carico d'orrore ed il Musico annuisce sorridendo) e che pochissimi siano riusciti a percepire, anche solo lontanamente, queste dolci armonie.

RE (Perplesso): Parlate di… "quella" musica?

MUSICO (Inchinandosi vistosamente): Al vostro servizio, Maestà!

GIOVANE SARTO (Balbettando leggermente): A… Anzi… è strano che non… che non la sentiate anche voi!

RE (Prima perplesso e poi come se fosse colto da una illuminazione): È vero... la sento. Si... SIIII! LA SENTO!!!

MUSICO: Naturalmente trattasi di Eufonie…

RE: Certo! Certo!

Il Re rivolge al Musico un sorriso di compiacimento.

VECCHIO SARTO: Forse il Re desidera provare l'abito?

RE: Certamente, certamente!

VECCHIO SARTO (Sussurrato al Giovane Sarto): Vieni, imbecille, aiutami. (Il giovane accorre. Il vecchio, intanto, si è messo ad armeggiare nel vuoto come se avesse preso in mano un mantello. Poi, sorridendo al Re, lo invita con un gesto ad avvicinarsi)

VECCHIO SARTO: Prego, allargate le braccia.

Il Re allarga le braccia e i due Sarti fingono di infilarvi una giacca. Il Vecchio Sarto finge di chiudere i bottoni sulla schiena mentre il giovane finge di sistemare i polsi.

VECCHIO SARTO: Ecco, Sire, come la sentite?

RE (Sempre più eccitato): Bene, bene, è… è molto leggera.

VECCHIO SARTO: Certamente, certamente è calibrata per non arrecarvi alcun disturbo. (Rivolgendosi al giovane) Presto… la calzamaglia! (Il giovane accorre immediatamente fingendo di portarla). Eccola, eccola! Non è una meraviglia? Penso sia il mio capolavoro in assoluto. (Il Re sorride) Prego, alzate la gamba destra. (Il Re alza la gamba destra. I due Sarti infilano una gamba) Ed ora la sinistra. (Si ripetono i gesti con la sinistra). Il mantello... (Con un ampio gesto delle mani il Vecchio Sarto finge di poggiare sulle spalle del Re un mantello. I due Sarti si allontanano

VECCHIO SARTO (Esclamando): Meraviglioso! Li c'è lo specchio.

Il Re rimane a guardarsi per un po'. Si mira e si rimira sorridendo sempre più.

MUSICO: Vostra maestà, se consentite a concedere una minima parte del vostro preziosissimo tempo vorrei farvi ascoltare una mia ultima composizione che mi sembra appropriata per la vostra gloriosa cerimonia. È una nuova musica...

RE (Interrompendolo): Ancora?

MUSICO (Fantasticando): …una musica ripetitiva, ipnotica, misteriosa, affascinante che ho chiamato…

RE (Interrompendolo): Musica ripetitivica?

MUSICO: Ma no, Sire…

RE (Interrompendolo ancora): Musica frammentaristica?

MUSICO: No, dicevo… minimalista.

TUTTI GLI ALTRI: Minimachè?

MUSICO (Indispettito): Si, minimalista. Da un frammento di minima entità che viene ripetuto più volte, che viene ripetuto più volte, che viene ripetuto più volte, che viene ripetuto più volte…

RE (Petulante): Vuoi che ti faccia impiccare? Vuoi che ti faccia impiccare subito? Vuoi che ti faccia impiccare assieme a tutti i tuoi parenti? Vuoi che ti faccia impiccare dopo averti torturato?

VECCHIO SARTO: Signori… vi prego…

RE: Va bene, va bene. Visto che oggi è venerdì, il mio giorno preferito, ti concederò di farmi ascoltare la tua ultima… composizione, si fa per dire, naturalmente.

Attacca la musica della vestizione del Re, che riprende da battuta 10. I due Sarti prendono i due specchi. Il più piccolo viene porto al Re che comincia subito a guardarsi. L'altro viene retto dai due Sarti. Inizia una pantomima in cui i due Sarti girano intorno al Re aiutandolo a specchiarsi. Il Re si mostra alquanto compiaciuto dell'abito. Alle loro spalle il Musico, assolutamente immobile, finge di suonare il suo strano strumento, accompagnando così la scena. La musica si interrompe a battuta 55.

RE: Ben fatto... Uomini… siete invitati alla cerimonia di un Re. Ed ora aiutatemi a toglierlo. Sono pieno di impegni. Oggi più che mai!

Il Re viene aiutato dai due Sarti a spogliarsi, ed infine si rivolge al Musico.

RE: In quanto a te… cosa credi di avere inventato? Esistono già la Passacaglia e la Ciaccona, che ripetono lo stesso tema, seppure variato, che si chiama Basso Ostinato. Ignorante! Questo lo so persino io… cioè (Imbarazzato) questo lo sanno tutti! Anche i più imbecilli! Beh… insomma… vedi di comporre qualcosa di diverso. Di più moderno. Insomma… (Si avvicina col dito al viso del Musico, con fare minaccioso) ci siamo capiti!

Il Re esce dalla stanza. I due Sarti si guardano sorridendo e stanno per scoppiare a ridere quando il Vecchio Sarto si ferma con un gesto cercando di trattenere le risate.

VECCHIO SARTO (Al Giovane Sarto): Taci, taci amico mio. È fatta. È fatta! In quanto a te (Rivolto al Musico che nel frattempo si mostra alquanto frustrato) fatti venire in mente qualcosa di furbo. La festa è domani sera!

MUSICO: Perché… credete ci sia un pensiero dietro a ciò che compongo?

Gli altri rimangono ammutoliti. Il sipario si chiude. La musica riprende a misura 54.

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Il progetto

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(C) Claudio Mauricio Crimi Trigona